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Foto d'arte dalle viscere della Terra

Da due speleologi immagini insolite e straordinarie dalle miniere

Sembrano uscite dalla tavolozza di un pittore o dall'estro creativo di uno scultore. Ma sono immagini fissate dall'obiettivo di una macchina fotografica. Piccoli laghetti, scorci di pareti con rivoli d'acqua, masse fangose che come in un caleidoscopio di colori prendono forma e sostanza nelle immagini del progetto fotografico ''I colori del buio'' targato ''Digger's Seltz'', un duo di appassionati speleologi-fotografi italiani. ''L'isola che non c'e''', ''Africa'', con le sue geometrie astratte, ''Nero di Seppia'', con i suoi bizantinismi alla Klimt, ''Il Corsaro Nero'', ''Il Fantasma Formaggino'', ''Ray Charles'', o la simpatica faccia dell'alieno ET di Spielberg, sono alcuni dei titoli ironici tra le migliaia di straordinari scatti che fanno parte del progetto.

Le inquadrature di Paolo Seregni, architetto milanese, e Luca Cerini, informatico aretino, hanno portato alla luce un vero e proprio museo di arte moderna sottoterraneo custodito nel buio e silenzioso ventre della terra. Un itinerario che parte dalla Valle D'Aosta, con Val D'Ayas, Chuc Servette, per giungere nel varesotto: Caval Lizza, Valvassera. Un reportage dai toni e dai contorni di un ideale itinerario artistico che svela ''colori e forme seducenti e paesaggi sommersi carichi di magia e bellezza''. Il grande sogno per i due ''Digger's Seltz'', che si sono dati questo nome perche' si ''sentono effervescenti'', resta pero' l'esplorazione sotterranea delle miniere della Sardegna.

Siti come Argentaria, Su Suergiu, Monteponi, Funtana Raminosa, una meraviglia di archeologia industriale sono ancora off limits per Paolo e Luca. Sono miniere ricche di argento e rame e i residui di questi minerali creano una moltitudine di sfumature di colori brillanti. Una magia per chi va con la 'Reflex' a caccia d'immagini inedite, catturate nei meandri piu' profondi della terra. I 'Digger's' hanno tentato piu' di una volta di entrarci nelle miniere sarde. ''All'Argentiera - racconta Paolo - siamo stati scacciati dall'assalto di miliardi di moscerini. A Guzzurra, nella zona di Lula, per l'aria irrespirabile''. Ma l'Italia e' disseminata di vecchie gallerie che Paolo e Luca vogliono illuminare con la torcia aspettando il momento adatto per lo scatto giusto. Oltre alle foto d'ambiente - vecchi attrezzi, carrellini, rotaie e stalattiti - i due speleologi- archeologi documentano quanto la natura si riappropri dei suoi domini, restituendo splendore e bellezza a quelle profondita' sventrate dalla mano dell'uomo. Cose mai viste. ''E' sorprendente - confessa Luca Cerini - infilarsi in un buco nero strisciare e poi scoprire un mondo variopinto. Ci sentiamo come Alice nel paese delle meraviglie''.

Andar per miniere per Paolo e Luca e' un'esperienza forte.

''Elimina tensioni, tossine, esci con le pile cariche - dicono convinti -. Abbiamo perfino incontrato due anziani che parlavano di filosofia al buio della galleria''. E' un'avventura. ''E' un po' come un viaggio nell'inconscio - osserva Paolo -. In quegli spazi bui e silenziosi si percepisce il dolore e il lento lavorio della fatica dei minatori che popolavano le miniere e abitavano nei paesi a fondo valle''. L'avventura di Paolo e Luca e' ai primi passi. Hanno percorso solo alcune tappe di quest'ambizioso progetto, esplorando miniere nel Nord Italia. Tante altre ne hanno in cantiere. ''Una meta da sogno - svela Paolo - resta Bacu Locci al Salto di Quirra, in Sardegna. Ma sono decine e decine gli angoli nascosti nelle profondita' della terra riscoprire. Ad ogni passo si creano pitture e sculture che un istante dopo mutano. E' un'arte in trasformazione, anche per questo e' seducente, il loro aspetto e' perennemente mutevole, proprio come la vita'', conclude Paolo.