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Monito del Papa: la distruzione degli embrioni e l'eutanasia sono contro la giustizia

Tecniche contrarie alla giustizia sanitaria, garantire a tutti accesso a cure di base

Citta' del Vaticano - Le tecniche relative alla "cosiddetta 'salute riproduttiva', con il ricorso a tecniche artificiali di procreazione comportanti distruzione di embrioni", o alla "eutanasia legalizzata", "feriscono" e sono contrarie alla "giustizia sanitaria". Lo ha affermato Benedetto XVI nel discorso di saluto ai partecipanti alla 25/a Conferenza internazionale per gli operatori sanitari, letto stamane nell'Aula nuova del Sinodo, in apertura dei lavori al cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone. "E' necessario operare con maggiore impegno a tutti i livelli affinché il diritto alla salute sia reso effettivo, favorendo l'accesso alle cure sanitarie primarie". E' l'appello lanciato oggi da Benedetto XVI nel discorso di saluto ai partecipanti alla 25/a Conferenza internazionale del Pontificio Consiglio per gli operatori sanitari, letto nell'Aula nuova del Sinodo, in apertura dei lavori, dal cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone.

"La salute è un bene prezioso per la persona e la collettività da promuovere, conservare e tutelare, dedicando mezzi, risorse ed energie necessarie affinché più persone possano usufruirne", afferma il Papa. "Purtroppo - prosegue -, ancora oggi permane il problema di molte popolazioni del mondo che non hanno accesso alle risorse necessarie per soddisfare i bisogni fondamentali, in modo particolare per quanto riguarda la salute". Secondo Ratzinger, "nella nostra epoca si assiste da una parte ad un'attenzione alla salute che rischia di trasformarsi in consumismo farmacologico, medico e chirurgico, diventando quasi un culto per il corpo, e dall'altra parte, alla difficoltà di milioni di persone ad accedere a condizioni di sussistenza minimali e a farmaci indispensabili per curarsi". "Anche nel campo della salute - aggiunge -, parte integrante dell'esistenza di ciascuno e del bene comune, è importante instaurare una vera giustizia distributiva che garantisca a tutti, sulla base dei bisogni oggettivi, cure adeguate. Di conseguenza, il mondo della salute non può sottrarsi alle regole morali che devono governarlo affinché non diventi disumano". (ANSA)