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Melozzo da Forli' torna nella sua citta' con 90 capolavori assoluti

"Senza Melozzo, il Cinquecento di Raffaello e Michelangelo non sarebbe mai esistito". E' questa la considerazione di Antonio Paolucci, storico dell'arte e direttore dei Musei Vaticani, su Melozzo da Forli',in occasione della presentazione della grande esposizione che dal 29 gennaio al 12 giugno sara' nella citta' natale del grande artista forlivese. ''Se c'era un posto dove era giusto presentare questa esposizione su Melozzo questo era di certo il Vaticano - sottolinea Paolucci - essendo lui il pittore del papa''. Filo conduttore che ha guidato la scelte delle opere portate a Forli' e' ''l'umana bellezza'', spiega il direttore dei Musei Vaticani.

Con questa esposizione, la città di Forlì intende celebrare il suo artista più famoso presentando un numero importante di opere superstiti e conducendo una riflessione sul suo ruolo centrale nella vicenda del Rinascimento italiano. Melozzo degli Ambrogio (1438-1494) si era ben presto allontanato da Forlì per attingere ai centri più vitali del Rinascimento, da Padova, a Urbino , a Roma dove sarebbe diventato l'artista di punta negli anni dei pontificati di Pio II e Sisto IV fino a meritarsi il titolo di "pictor papalis". Ai Musei San Domenico saranno esposte tutte le opere 'mobili' dell'artista, inclusi gli affreschi staccati del colossale ciclo da lui realizzato per l'abside della Chiesa dei Santi Apostoli a Roma, ciclo disperso tra i Musei Vaticani e il Quirinale.

Accanto a circa 90 opere d'arte, capolavori assoluti di Melozzo da Forli', saranno esposti anche capolavori dei grandi, da Mantegna, a Piero della Francesca di cui si espone per la prima volta anche la 'Madonna di Sinigaglia'. In mostra anche opere di Bramante e Berruguete, da cui Melozzo trasse insegnamenti e suggestioni, e lavori del Beato Angelico, di Mino da Fiesole e Antoniazzo Romano che Melozzo frequento' nella Roma pontificia. E' presente un'ampia sequenza di opere di artisti che a lui si ispirarono, in particolare Raffaello presente nell'esposizione con un nucleo strepitoso di capolavori, o che di Melozzo furono allievi, primo fra tutti Marco Palmezzano. Esposte anche opere di Perugino, Benozzo Gozzoli, Paolo Uccello, a comporre una carrellata di grandi interpreti di uno dei momenti piu' felici della storia dell'arte. E' ''un evento molto atteso da tutta la cittadinanza'', afferma John Patrick Leech, assessore alla Cultura del comune di Forli' che insieme a Pier Giuseppe Dolcini, presidente della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forli' che promuove la mostra, hanno presentato l'evento ai Musei Vaticani. (Adnkronos)