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Pier Luigi Nervi, la sfida dell'architettura al Maxxi di Roma


Ingegnere, architetto, costruttore ma anche scrittore, docente universitario, inventore. A Pier Luigi Nervi il MAXXI dedica un'ampia mostra, aperta al pubblico fino al 20 marzo 2011, un ritratto a 360 gradi del grande talento italiano, con un inedito focus sulle opere realizzate per le Olimpiadi di Roma 60, di cui quest'anno ricorre il Cinquantenario: il Palazzetto dello Sport al Flaminio, lo Stadio Flaminio, il Palazzo dello Sport all'EUR e il viadotto di Corso Francia. E dal cemento di Nervi, definito dallo storico dell'architettura Nikolaus Pevsner ''il piu' geniale modellatore di cemento armato della nostra epoca'', a quello di Zaha Hadid. Cantiere d'autore. La mostra e' organizzata dal MAXXI Architettura, diretto da Margherita Guccione, con il CIVA di Bruxelles (Centre International pour la Ville, l'Architecture et le Paysage) e PLN Project (Pier Luigi Nervi Research and Knowledge Management Project), con la collaborazione dello CSAC di Parma (Centro Studi e Archivio della Comunicazione).

E' curata da Carlo Olmo e, per la sezione romana, da Sergio Poretti e Tullia Iori. Protagonista indiscusso della cultura e dell'architettura internazionale, Nervi ha realizzato tra l'altro la sede Unesco di Parigi, il grattacielo di Victoria Square a Montreal, la sede dell'Ambasciata d'Italia a Brasilia, la Cattedrale St. Mary a San Francisco e, a Roma, la notissima Aula Nervi in Vaticano. Queste ed altre opere/icona di Nervi (15 tra i suoi principali progetti) sono protagoniste della mostra, insieme a disegni originali e foto d'epoca, una campagna fotografica realizzata appositamente da Mario Carrieri, videointerviste e documenti originali di alcuni degli oltre 40 brevetti da lui depositati (tra cui quello del ferrocemento e della prefabbricazione strutturale, marchi di fabbrica di Nervi), un grande plastico-gioco, una grande mappa di Roma su cui si puo' progettare un itinerario di visita alle architetture di Nervi.
Esposti anche il film sul suo insegnamento realizzato da Folco Quilici con la direzione scientifica di Lucio Barbera e i carteggi originali con Gio Ponti, Marcel Breuer e altri protagonisti del tempo. Lungo il percorso di mostra, la suggestione delle coperture nerviane proiettate in alto su cinque cupole virtuali che sembrano ricreare le forme geometriche di un caleidoscopio, accompagna il visitatore. Nella piazza del MAXXI il visitatore sara' accolto dalla Giuseppa, la motobarca di famiglia in ferrocemento con lo scafo spesso appena un centimetro e mezzo, accuratamente restaurata con il contributo di Italcementi, Lungo il percorso di mostra, la suggestione delle coperture nerviane proiettate in alto su cinque cupole virtuali che sembrano ricreare le forme geometriche di un caleidoscopio, accompagna il visitatore. (Adnkronos)