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Pasqua tra i vicoli di Tarquinia

Un intero paese in festa per la secolare processione del Cristo Risorto

"Il Cristo che molleggia, portato a spalla sopra un mare di teste come nave in mezzo alla burrasca, si volta, e col braccio alzato posa un momento a benedire il popolo genuflesso". L'immagine, raccontata dal poeta Vincenzo Cardarelli agli inizi del secolo scorso, è quella che meglio descrive la Pasqua di Tarquinia: un intero paese in festa, commosso al passaggio della processione.

Nel cittadina di origini etrusche, che si affaccia da una collina sul litorale laziale, la domenica tutti gli abitanti si riversano nel centro storico per vedere la statua lignea del Cristo Risorto mentre marcia e corre, al ritmo scandito dalla banda, fra le stradine del borgo medievale. Annunciato dagli spari dei cacciatori, il corteo è preceduto dal saltellare di nove croci, tronchi di legno sormontati da una corona d'alloro che si muovono in fila indiana tra due ali di folla a simboleggiare la Resurrezione.

A Tarquinia la processione del Cristo Risorto è la festa più attesa dell'anno, quella che più di tutte riesce ad affratellare i cittadini facendoli sentire orgogliosi di appartenere a una stessa comunità. L'amore per questa tradizione, che è viva da oltre due secoli, si tramanda di padre in figlio, così come la tunica azzurra degli uomini che da generazioni hanno il compito di portare in spalla la statua per offrirla all'ammirazione del popolo.

Quello che era un rito paesano, nel corso del tempo è poi diventato un appuntamento di richiamo per migliaia di turisti, che ogni anno moltiplicano il senso di partecipazione al corteo religioso e approfittano dell'evento per visitare la cittadina. Ai turisti, infatti, Tarquinia ha molto da offrire: le centinaia di tombe affrescate nella necropoli etrusca, il Museo archeologico nazionale con reperti che risalgono fino al villanoviano, i vicoli acciottolati del centro storico, ricco di fascino, con le sue torri gentilizie, la cinta muraria, le chiese antiche e i verdi belvedere che scoprono un panorama incantevole sulle vallate e oltre, fino al mare.

INFORMAZIONI UTILI

Come arrivare. Tarquinia si trova su una collina del litorale laziale, a 10 minuti di distanza dal porto di Civitavecchia e a 45 dallo scalo aereo di Fiumicino. In auto da Roma si arriva con l'autostrada A12 fino a Civitavecchia, proseguendo poi sulla statale Aurelia fino all'uscita Tarquinia (90 km). Stessa distanza da Grosseto, da cui il paese è raggiungibile percorrendo l'Aurelia in direzione sud. Da Viterbo si può scegliere di passare via Vetralla e Monte Romano oppure via Tuscania (in entrambi i casi non più di 45 km). Se si opta per il treno, il paese si trova sul tratto ferroviario Roma-Ventimiglia. La stazione dista 3km dal centro ed è collegata da autobus urbani.

Alberghi e Ristoranti. Per avere una visuale perfetta sulla processione ed evitare il bagno di folla, si può scegliere di soggiornare in una struttura con le finestre che affacciano sul corso cittadino o sulla piazza del Comune. Tra queste il bed & breakfast Ocresia, situato in palazzetto del Cinquecento attiguo al Palazzo Vitelleschi che ospita il museo, e le Stanze del Re, in un edificio dell'Ottocento dai soffitti affrescati e le volte a crociera.
Per assaporare la cucina locale, mix di tradizione laziale e maremmana, nella zona della piazza comunale si trovano L'Ambaradam, un ristorante accogliente con un buon rapporto qualità/prezzo, e il wine-bar Il Grappolo, dall'ambiente rustico e i piatti ricercati. Chi vorrà approfittare del tepore primaverile per una passeggiata al lido di Tarquinia (ad appena 7 km dal paese), potrà sperimentare la cucina casereccia della trattoria Alla Vecchia Maniera, che in un'atmosfera calda e familiare porta in tavola prodotti a chilometri zero e pane, pasta e dolci fatti in casa.