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Manovra: UIL, rigore non sia disgiunto da equità


ROMA - "La grave crisi finanziaria dalle dimensioni planetarie, l'attacco speculativo che, ancora una volta, ha come obiettivo, sullo sfondo, la stessa moneta europea, lo specifico accanimento della speculazione finanziaria sul nostro Paese, prostrato da uno dei debiti pubblici più alti al mondo, in valore assoluto e in percentuale sul Pil, rendono questa fase decisamente grave e preoccupante per l'Italia. In questo quadro, sarebbe stato opportuno che il governo avesse affrontato la delicata e complessa situazione in una condizione non dominata dall'emergenza e con un serrato confronto con le parti sociali, come da noi richiesto. Anche da ciò deriva la pesantezza di alcune delle misure adottate". E' quanto si legge in una nota della Uil.
"La Uil - prosegue - è consapevole, comunque, della necessità di interventi forti che riportino in equilibrio il sistema economico, il cui crollo rischierebbe di avere ripercussioni negative, innanzitutto, su pensionati e lavoratori dipendenti, a partire da un drammatico aumento della disoccupazione. Ecco perché, nel corso degli incontri svoltisi nel mese di agosto tra le parti sociali e il governo, la Uil ha chiesto, con chiarezza e determinazione, che questo rigore non fosse disgiunto da equità e giustizia e che nella manovra fossero contenuti provvedimenti riguardanti, in primo luogo, il sistema politico a tutti i suoi livelli".
"Le ragioni di questa rivendicazione - si sottolinea - non hanno nulla a che vedere con demagogici sentimenti di antipolitica, ma attengono a valutazioni di convenienze e opportunità economiche oltre che etiche. Sin dall'inizio del 2011, la Uil si è fatta promotrice di una vera e propria campagna per la riduzione dei costi della politica, presentando uno studio dettagliato sui possibili interventi da realizzare e attuando iniziative di sensibilizzazione dell'opinione pubblica, oltre a confronti istituzionali a livello nazionale e su tutti i territori".
"Anche grazie a questo impegno, si è suscitato nel Paese - prosegue la Uil - un ampio dibattito sul tema. Oggi, il governo, nella sua manovra, accoglie una parte importante di quelle indicazioni e, da questo punto di vista, la Uil esprime un giudizio positivo. L'abolizione delle Province con meno di 300mila abitanti, l'obbligo di fusione per i Comuni con meno di 1.000 abitanti, i cospicui tagli agli stipendi, alle indennità e ad alcuni privilegi dei parlamentari, la cancellazione di 54mila poltrone, sono tutti provvedimenti che vanno nella direzione indicata dalla Uil. Per la prima volta, nella storia della nostra Repubblica, quando si tratta di fare sacrifici, la classe politica comincia da sé: la Uil - ribadisce - ritiene di potersi ascrivere il merito di questa svolta".
"Altrettanto positiva - continua - è la decisione di innalzare dal 12,5 al 20% il livello della tassazione di tutte le rendite finanziarie, eccezion fatta per i rendimenti dei titoli di Stato. Viene sanata così una clamorosa ingiustizia e un'inefficienza economica che, da sempre, hanno finito per dare uno sproporzionato valore ai giochi della finanza rispetto al lavoro. Anche in questo caso, si tratta di una delle storiche rivendicazioni della Uil che viene finalmente accolta e che può rappresentare un buon viatico in vista di un'auspicabile complessiva riforma fiscale".
"Un altro aspetto positivo della manovra, poi, attiene al recepimento dell'accordo interconfederale sulla contrattazione aziendale: si determina così - sostiene - la validità 'erga omnes' delle intese aziendali stipulate sulla base dell'accordo di giugno. Condivisibili, infine, sono alcune misure per il contrasto dell'evasione fiscale e le riduzioni di spesa per i ministeri, mentre l'ulteriore taglio dei trasferimenti agli enti locali può essere accettabile se non si traduce in tassazione aggiuntiva per i cittadini delle singole realtà territoriali. A quest'ultimo proposito, la Uil impegna le proprie strutture - assicura - a sollecitare gli enti locali a farsi partecipi dell'azione di recupero dell'evasione fiscale per far fronte alla riduzione delle risorse a loro disposizione".
"In un altro capitolo della manovra, è previsto che sia demandata alla contrattazione - ricorda - anche il sistema delle tutele sul mercato del lavoro. La Uil utilizzerà questa condizione per garantire al meglio i diritti dei lavoratori. Non ci trova d'accordo, invece, la decisione di accorpare alla domenica festività come il 25 aprile, il 1° maggio e il 2 giugno. Si possono comprendere le motivazioni legate alla necessità di incrementare il Pil e la produttività che sono alla base di questa scelta, ma non si può accettare la cancellazione dal calendario di date dal profondo valore storico e simbolico. Chiederemo, dunque, al governo di valutare soluzioni alternative".
"Anche sul cosiddetto contributo di solidarietà, la Uil - rimarca - esprime perplessità. Siamo sempre stati contrari, infatti, a ipotesi che prefigurano 'patrimoniali' perché finiscono col gravare su quelle categorie di cittadini che già pagano le tasse. Occorrerebbe, dunque, esercitare maggiore 'fantasia' nell'individuazione di misure di solidarietà più eque ed efficaci, cercando di spostare il peso fiscale dalle persone alle cose, in attesa di una radicale modifica del sistema fiscale che garantisca una giusta ripartizione della tassazione".
"A proposito del capitolo previdenziale, poi, non condividiamo - osserva - l'anticipo del percorso per l'innalzamento dell'età di pensionamento per le donne, pur registrando con favore che, comunque, si è evitato per la prima volta di fare cassa facendo leva sulle pensioni. Ci trovano fermamente contrari, invece, i provvedimenti relativi al pubblico impiego. E' inaccettabile, soprattutto, il meccanismo in base al quale i lavoratori di questo settore rischiano di non percepire la tredicesima: è assurdo perdere questo diritto per colpe altrui. Se non vengono rispettati i parametri di spesa che paghino, dunque, i soli dirigenti responsabili".
"Ugualmente non sono condivisibili sia il congelamento della liquidazione dei dipendenti pubblici, se optano - spiega - per il pensionamento anticipato, sia l'applicazione delle cosiddette finestre mobili anche ai lavoratori della scuola. La Uil ribadisce, dunque, il proprio impegno al fianco delle categorie del pubblico impiego nella battaglia per la valorizzazione del lavoro dei pubblici dipendenti, a partire dalle rivendicazioni contrattuali e dalla cancellazione di quelle misure che sviliscono la loro professionalità".
"La Uil seguirà con attenzione il percorso parlamentare del decreto - conclude - puntando al consolidamento delle misure condivise e al miglioramento di quelle non condivisibili. Sin dalla prossima riunione di segreteria saranno realizzati i necessari approfondimenti sui singoli punti della manovra, per giungere alla riunione del Comitato centrale dell'organizzazione con proposte concrete utili ad affrontare e risolvere le questioni controverse della manovra, sostenendo quelle proposte con tutte le iniziative che dovessero essere necessarie". (Labitalia)